L'estate è ormai prossima e tutti, più o meno, abbiamo prenotato le tanto agognate vacanze. Le aspettiamo da mesi, pronti ad infilare costume e ciabatte se la nostra destinazione è il mare o l'abbigliamento adatto per andare in montagna. Ci sentiamo già sull'aereo che ci porterà a destinazione ed ecco che ci dicono: spiacenti, voli cancellati!
Che cosa sta succedendo?
A causa dei problemi per la gestione del controllo del traffico aereo e delle agitazioni insorte, nel mese di maggio Ryanair, per citare una compagnia aerea, ha cancellato 110 voli. Secondo Jenny Jacobs, capo del marketing della compagnia irlandese low cost più grande d'Europa, la prossima sarà la peggiore estate per il traffico aereo per i ritardi e le cancellazioni dei voli, ma faranno di tutto per limitare i disagi ai passeggeri.
Il problema è più serio di quanto si possa pensare, ma i media non hanno ancora ritenuto necessario porvi attenzione e darne risalto, nonostante sia prevista a breve a Bruxelles una riunione dei dirigenti delle maggiori compagnie aeree per fare una dichiarazione congiunta in merito. Il manager continua dicendo che la questione è da ricercarsi nell'annoso empasse della carenza di personale in quasi tutti i paesi europei. Urge l'intervento della Commissione Ue per il controllo del traffico aereo se non si vogliono rischiare ripercussioni su tutto il settore turistico.
I diritti del passeggero
I disagi che derivano da un viaggio aereo saltato si ripercuotono dapprima sui passeggeri, che vedono sfumare le loro vacanze o gli impegni di lavoro, in seguito sulle compagnie aeree, che devono rispondere del danno arrecato nonché del risarcimento. Stando alla normativa europea (Regolamento CE 261/2004) se un volo ha un ritardo di tre ore o anche più all'arrivo, se è stato cancellato o, laddove fosse negato l'imbarco per overbooking, il passeggero ha diritto al risarcimento danni, salvo il caso in cui si siano create situazioni straordinarie quali condizioni meteo avverse o eventuale sciopero generale.
Spesso accade che vengano imputate tali condizioni all'eventuale disagio anche quando trattasi di problemi interni alle compagnie aeree, il che comporta il rifiuto di queste ultime al risarcimento diretto. Ne viene fuori che circa l'82% delle richieste dirette di risarcimento presentate dai passeggeri alle aziende di linea venga ignorato o ne venga addossata la responsabilità a circostanze straordinarie non realmente accadute, vedi le condizioni meteorologiche. Difficile, a volte, da parte del passeggero verificare e contestare certi dinieghi.
Il caso italiano
Recente è il caso di una coppia italiana, del Salento, che ha dovuto rinunciare alle proprie vacanze in Portogallo a causa di un volo cancellato. Il Giudice di Pace di Lecce ha condannato Ryanair a risarcire la coppia che aveva fatto ricorso per il disagio vissuto e la compagnia in questione non ha potuto far altro che accoglierlo: un risarcimento complessivo pari a duemila Euro.
Ebbene sì, se il vostro volo viene soppresso sappiate che secondo la normativa europea il rimborso spetta a ciascun passeggero a prescindere dal prezzo pagato del biglietto. Il risarcimento prevede, oltre agli interessi e alle spese legali, il riconoscimento a partire da 250 Euro a passeggero a titolo di compensazione pecuniaria per la cancellazione del volo, 500 Euro a titolo di "rimborso morale" per il disagio subito, 200 Euro per il rimborso delle eventuali spese dei biglietti non utilizzati relative alle altre tratte. Si ricorda che i rimborsi variano a seconda della lunghezza della tratta del volo:
- rimborso pari a 250 Euro per tratte fino a 1500 km;
- rimborso pari a 400 Euro per tratte tra i 1500 km e i 3500 km;
- rimborso pari a 600 Euro per tratte oltre i 3500 km.
Oltre al danno pure la beffa proprio no! Facciamo valere i nostri diritti! Prima di affrontare un viaggio in aereo, prima ancora di fare le valigie, di chiudere casa, a nostra tutela, informiamoci meglio.
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