La procura di Civitavecchia che indaga sul rogo di Fiumicino non ha mai imposto ultimatum sul presunto rischio di chiusura dell'aeroporto.
Il procuratore Gianfranco Amendola, smentisce con una nota, le notizie uscite nei giorni scorsi secondo le quali la procura avrebbe dato 3 mesi di tempo per normalizzare le irregolarità riscontrate durante le indagini, nell'aeroporto di fiumicino.
"Non abbiamo emesso alcun ultimatum né impartito prescrizioni con relative scadenze", scrive nella nota Amendola.
"Si tratta infatti di competenze che per legge non sono della Procura ma delle autorità sanitarie per quanto concerne la salute e dei vigili del fuoco per quanto concerne le prescrizioni antincendio", aggiunge il procuratore.
Secondo i media, dai controlli affidati agli esperti sarebbe emerso, tra le altre cose, l'utilizzo di materiale non idoneo tra il controsoffitto e il tetto e un piano di emergenza inadeguato.
L'incendio dello scorso 7 maggio al Terminal 3 aveva portato la Procura di Civitavecchia a porre sotto sequestro il molo D - poi dissequestrato - con notevoli disagi.
Fonte: Reuters