Tutto è made in Italy: le divise sono confezionate con tessuti provenienti dalla Toscana e seta lavorata a Como.
Quelle per gli steward sono state realizzate in Puglia.
I vecchi colori verde e blu che dominavano le uniformi, sono stati sostituiti con il rosso (con calze collant verdi, per le donne) mentre il personale di terra avrà a breve una nuova divisa dai colori grigio antracite e verde.
La carettiristica che spicca di entrambe le divise e che hanno una linea retrò soprattutto le divise da donna.
Appena uscite, le nuove divise hanno suscitato dibattiti sul rispetto degli standard della Iata, l'associazione internazionale delle compagnie aeree.
Secondo alcuni lavoratori infatti le divise sarebbero realizzate per il 70% in acrilico, quindi, in caso di incendio altamente infiammabili.
Altra critica che viene mossa inoltre è che è priva prive di fregi, difficilmente riconscibile quindi dai passeggeri.
Alitalia con una nota smentisce quanto dichiarato da alcune sigle sindacali:
“Le affermazioni di alcune organizzazioni sindacali sul rischio di infiammabilità delle nuove divise Alitalia sono gravi, non suffragate da alcun elemento concreto e perciò totalmente prive di fondamento.
Le divise hanno superato tutti i test sul rischio infiammabilità e rispettano nel modo più rigoroso gli standard di sicurezza imposti dalle normative vigenti”.
Per questo ritenendo le accuse totalmente infondate, la compagnia ha annunciato che si riserverà il diritto di valutare se procedere per vie legali.